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Le "ruote" della vita (parte prima)

  • zenzerando
  • 24 mar 2015
  • Tempo di lettura: 5 min

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Bene bene.. Abbiamo visto come, la scienza, la fisica, più precisamente, sta concentrando la propria attenzione sul collegamento corpo-mente-spirito confutando, via via, le tesi del passato che negavano al corpo la sua componente energetica riconoscendogli solo una parte materiale, tangibile. Siamo, dunque, giunti, a comprendere che non di sola carne è fatto l’uomo, giusto? Perfetto... Andiamo, però, ora, un pochino più nello specifico.


Come già detto, l’individuo è costituito da materia che a sua volta è pura energia che le scorre attraverso donandole la vita stessa e, come il buon Einstein ha ipotizzato per la prima volta nella storia della scienza, energia e materia possono essere interscambiabili, l’una, quindi, non è scissa dall’altra. Il nostro corpo, dunque, vive grazie all’energia vitale che fluisce liberamente in esso mantenendo in equilibrio le sue funzioni primarie.


Sì, eh? Allora come mai siamo spesso soggetti a malesseri fisici? Come mai, spesso, l’emicrania ci perfora la testa? Come mai allergie o raffreddori ci invalidano rendendoci impossibile il respiro? Come mai la gastrite ci squassa le viscere? Come mai i reumatismi non ci danno tregua? Come mai esistono i tumori? Questi, solo per citare alcuni, più o meno, banali esempi.


La spiegazione sta nel fatto che, per quanto si voglia ignorare l’importanza dell’energia vitale, se essa è ostacolata, bloccata o, al contrario, iperattiva, il nostro corpo ne risente e genera questi fastidi come campanelli d’allarme. Ricordate che abbiamo detto circa l’intervento dell’approccio olistico? Esso agisce sulle cause del disturbo ristabilendo l’equilibrio energetico all’interno del nostro corpo al fine di generare benessere psico-fisico-emotivo lavorando sulle piccole “ruote” che caratterizzano, energeticamente, il nostro corpo. Naaaaaaaa, non hai sbagliato articolo, non sei capitato per caso su un blog di fantascienza! Sto semplicemente parlando dei chakra.


Chakra, in sanscrito, vuol dire proprio “ruota” e sta ad indicare i centri energetici disposti su tutto il nostro corpo e nei quali si concentra l’energia “sottile” su più livelli. Sono moltissimi, elencarli tutti significherebbe farvi svenire dal sonno... invece la mia intenzione è, al contrario, provare a farvi spalancare gli occhi sula nostra realtà spirituale, con Amore ed estrema umiltà, s’intende! ;) Mi limiterò, pertanto, a descrivere i sette chakra più importanti, a cominciare dal basso, dai chakra della Terra.


Ciascun chakra ha un colore di riferimento e, generalmente, sono indicati, visivamente, con un fiore di loto i cui petali sono più o meno aperti, a seconda del tipo di chakra. Ogni, chakra, inoltre, possiede una frase di riferimento che vedremo in seguito e ciascuna “ruota” è associata ad uno dei cinque sensi ma... andiamo con ordine, non mi piacerebbe perdervi per strada! ;)


N.B. Vi riporto anche i nomi originari, dal sanscrito… non tanto per darmi un tono, più che altro per dovizia di particolari! Il sanscrito è ritenuta la “lingua perfetta” poiché da essa si sviluppano tutti gli altri suoni. ;)


PRIMO CHAKRA:


Muhladara, “chakra della radice”. E’ situato nella parte inferiore del bacino, anatomicamente, tra l’ano e il perineo. Il suo colore di riferimento è il rosso e rappresenta la radice e il sostegno dell’organismo. Il suo funzionamento eccessivo o insufficiente è causa di problemi legati alla volontà di vivere, al soddisfacimento dei bisogni materiali e alla sicurezza personale. Gli organi corrispondenti sono i piedi, le gambe, le ginocchia, il bacino, la colonna vertebrale, le ghiandole endocrine surrenali, l’apparato genitale, la vescica, l’intestino crasso, la muscolatura, lo scheletro osseo e il sistema nervoso autonomo. Il senso corrispondente è l’olfatto. La funzione di muladhara è la sopravvivenza dell’individuo, il suo radicamento all’esistenza, alla madre Terra, non per niente, la frase associata al primo chakra è IO ESISTO. Esso conferisce, quando funziona correttamente, vitalità all’organismo, volontà di vivere, determinazione, fermezza, stabilità, autostima. Per contro, se in muladhara si manifestano blocchi e l’energia non fluisce come dovrebbe, le patologie che si potrebbero sviluppare sono: obesità, emorroidi, stipsi, sciatalgia, artrite, disturbi sessuali. Queste, le risposte a livello fisico.. perché non trascuriamo nemmeno il fatto che, emotivamente, lo scarso funzionamento del primo chakra significherebbe debolezza e scarsa resistenza fisica ed emozionale, eccessiva preoccupazione, insicurezza esistenziale, mancanza di punti di riferimento. Ogni fatto della vita quotidiana diventerà insormontabile: perciò si preferirà rinunciare alla sfida, si sogneranno condizioni più piacevoli e meno faticose e si svilupperà un atteggiamento di fuga mentale dalla realtà esistente. E se dovesse, invece, funzionare troppo? Allora tutti i pensieri e le azioni saranno orientate alla soddisfazione ossessiva dei bisogni materiali e della sicurezza personale con una progressiva tensione verso la possessività e l’egoismo! Non proprio una cosa molto carina, no?


SECONDO CHAKRA:


Svadishtana, chakra “sacrale”. Si trova all’altezza della zona pubica, nella metà inferiore del ventre. Il colore con il quale viene rappresentato è l’arancione. Proprio per la sua posizione, indica l’“IO SENTO”. È qui, infatti, che si concentra la capacità di provare emozioni. Esso è connesso con il desiderio di unione sessuale, di procreazione, sovrintende il bisogno di socializzare e di espandere la nostra personalità, l’equilibrio tra il dare e l’avere. Le qualità che lo caratterizzano sono la sensibilità e la creatività. In caso di disequilibrio, è causa di impotenza, frigidità, ansia, attacchi di panico, problemi alla prostata, nefrite, disturbi ai reni e alla circolazione, dolori lombari mentre, qualora fosse eccessivamente sviluppato, sarà fonte di sbalzi d’umore, ipersensibilità, appagamento egoistico circa le relazioni. Qualora funzionasse poco e male, invece, si avranno disfunzioni sessuali, gonfiori, introversione, tendenza alla solitudine, paura, senso di colpa. Il risultato è un individuo incapace di amarsi e di credere nella proprie attrattive, piuttosto freddo e inibito, che preferisce la sfera razionale e intellettuale e rifugge il contatto fisico e i piaceri.


TERZO CHAKRA:


Manipura, chakra del “plesso solare”. Situato nella parte superiore del ventre, in corrispondenza della bocca dello stomaco, è rappresentato dal colore giallo. In esso risiedono la volontà, la capacità di agire energicamente, l’autostima, l’autonomia personale. E’ la sede del nostro nemico/amico ego. È l’essenza attiva e vitale di cui siamo dotati. È identificato con “IO POSSO”. Gli organi regolati da manipura sono: lo stomaco, il pancreas, il fegato, la cistifellea, la milza e l’intestino tenue, denti e unghie. Detto questo, il suo malfunzionamento a cosa mai potrà portare? Mai sofferto di gastrite? Mai avuta una fitta allo stomaco dopo una forte arrabbiatura? Il corretto funzionamento dello stomaco prevede la capacità di accogliere, di proteggere se stessi e di esprimere l’aggressività in modo costruttivo. Se si “digeriscono” i sentimenti verso l'interno piuttosto che verso l'esterno siamo in presenza di un processo autodistruttivo che corrode le pareti dello stomaco. Mai sofferto di mal di denti? Tutto questo dipenda da Manipura e, se ci aggiungiamo anche ernia iatale, diabete, depressione, cirrosi, iperattività, aggressività ed egocentrismo, abbiamo fatto BINGO! Credo convenga prendersi cura del nostro plesso solare... come potete notare, è qui che si concentrano le emozioni più “terrene”, viscerali... badiamo a ciò che sentiamo e, soprattutto, a come lo elaboriamo. Avere Manipura in equilibrio significa accettarsi ed accettare gli altri, significa essere sicuri di sé ed essere padrone delle proprie emozioni senza che esse ci prendano e facciano di noi ciò che vogliono trasformandoci, talvolta, in novelli uomini primitivi!


Bene.. credo che per oggi sia sufficiente, sono pronta a lasciarvi il tempo per metabolizzare questa nuova visione dell’organismo. Non ve lo aspettavate eh?! Non prendete per buono tutto ciò che leggete, piuttosto, verificate su voi stessi! Ascoltate i segnali che la vostra macchina perfetta vi manda.. ignorarli, come abbiamo iniziato a capire, serve solo a peggiorare le cose. Vorrei tanto proseguire con gli altri chakra...


Ma questa è un’altra storia!


A presto ;)


Zenzerina

 
 
 

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