Tra "Terra" e "Cielo"
- zenzerando
- 24 mar 2015
- Tempo di lettura: 4 min

Eeeehhhhhhh… che meraviglia sarebbe se potessimo fisicamente trovarci, all’improvviso, sospesi, come per magia, tra “Terra” e “Cielo”? Ebbene, se vi dicessi che, in qualche modo, tutto questo ci è già possibile ma noi, il più delle volte, ignoriamo questa capacità senza ritegno alcuno? Beh??? Che sono quelle facce sbigottite?! Non abbiamo forse detto, negli articoli precedenti, che siamo fatti di energia che a sua volta è composta (tesi empiricamente provata, lo si precisa per i razionallogicoscettici ;) ) da materia? Perfetto. Noi siamo energia e, su questo punto, chi più chi meno, dovremmo trovarci tutti in accordo. Sappiate che c’è una parte della nostra energia, una parte situata esattamente al centro del nostro corpo, che ci permette di compiere l’esperienza di trovarci esattamente tra Terra e Cielo, benché i nostri piedi siano ben radicati al suolo.
“Ma, questa ha di nuovo passato in rassegna la saga di Guerre Stellari? O ha preso un colpo in testa e farnetica scemenze di prima mattina???”
Sono certa che alcuni avranno formulato pensieri simili… ma no! Per favore, prestatemi un po’ della vostra attenzione, ora vi spiego! Sto parlando di Anahata, il meraviglioso chakra “del cuore”. Non è un caso che ad Anahata io abbia voluto dedicare un capitolo a parte, è talmente importante per noi che merita tutta la nostra concentrazione! Anahata dal sanscrito letteralmente “suono prodotto da due cose che non si colpiscono”, rappresenta, fisicamente, il lavoro dei due plessi principali per la sopravvivenza dell’individuo che agiscono in contemporanea: quello cardiaco che è un sistema chiuso, involontario e quello respiratorio, un sistema aperto involontario/volontario, che mettono in comunicazione la centralità del corpo con i suoi distretti periferici e la parte interna con l’esterno. Ma Anahata è anche, forse soprattutto, l’anello di congiunzione tra i tre chakra cosiddetti “della Terra”, regolati, appunto dal radicamento alla Madre Terra ( 1°, 2° e 3° chakra) e i chakra “del Cielo” ( 5°, 6° e 7°) che ci connettono al Sé superiore, all’Assoluto, all’Energia Universale. Non avrete mica pensato che ogni “ruota” fosse un’entità a sé stante? Tutto è collegato, in perfetto equilibrio e il punto di fusione si trova proprio in corrispondenza di Anahata.
Fisicamente, il chakra del Cuore, o del Plesso Solare, è situato, appunto, sul plesso solare, all’altezza dello sterno, in corrispondenza, sulla schiena, delle scapole. Il colore che rappresenta il quarto chakra è il verde e ad esso sono associate le emozioni più pure derivanti dall’Amore. “Uuuuh, sì sì, tutto molto bello, ma adesso scendi da quella nuvoletta rosa in cui hai piantato le tende e parliamo di cose serie!” mi è stato detto in un’ occasione, mentre parlavo di questo chakra. Mai stata più seria! Si è parlato di Amore, ma che tipo di Amore? L’unica e sola forma di Amore in grado di smuovere tutte le energie dell’Universo tutto è l’Amore puro, incondizionato che non può esistere senza la completa accettazione di sé stessi così come siamo, e degli altri, senza volerli cambiare. Il cambiamento può avvenire soltanto in noi stessi, quando avremo riconosciuto tutti i nostri aspetti, liberato il cuore dalle sue cicatrici, dai traumi affettivi emozionalmente repressi, e intrapreso un percorso di guarigione e di crescita personale... Anahata si occupa proprio di questo. Quando funziona in perfetto equilibrio con il resto delle energie, il chakra del Cuore conferisce all’individuo la capacità di entrare in sintonia a livello empatico con tutto ciò che esiste e di coglierne la bellezza e la perfezione, nonché di sapersi prendere cura di se stessi e degli altri. Anahata ci chiede consapevolezza ed equilibrio nella percezione delle relazioni e nel rapporto con l’ambiente che ci circonda. Non per niente, la frase che rappresenta questo chakra è “IO AMO”. Gli organi regolati da Anahata sono: il cuore e il sistema circolatorio, i polmoni, il timo, gli arti superiori e le mani. Per questo motivo, laddove il quarto chakra non fosse ben equilibrato e non lavorasse come dovrebbe, potremmo andare incontro a patologie cardiache e polmonari, infarto, pressione alta, insonnia, asma, cattivo funzionamento del diaframma, insieme a problemi respiratori e cardiaci; mentre dal punto di vista psicologico si tenderà a essere dispiaciuti per se stessi, paranoici, indecisi, avere paura di lasciarsi andare o di farsi male, ci si sentirà indegni di amore e pieni di dubbi sulle proprie capacità. Ci accorgiamo subito se Anahata è bloccato o non sta lavorando correttamente se tendiamo ad abbatterci senza motivo, in secondo luogo, è il rifiuto di farsi toccare, di ricevere manifestazioni d’affetto il nostro campanello di allarme. Se, al contrario, il nostro chakra del Cuore fosse “iperattivo”, come ce ne renderemmo conto? Sul piano fisico si potranno avere senso di costrizione a livello del torace, difficoltà di respirazione, aritmie, tachicardia e palpitazioni, peraltro senza riscontro negli esami clinici. Dal punto di vista psicologico, l’investimento emotivo è talmente esagerato da provocare ansia: il desiderio di dare è intenso, ma non è mai completamente disinteressato. Si tende ad amare gli altri in funzione dei riconoscimenti e della gratitudine che si possono ottenere in cambio, a incolparli delle proprie sofferenze nel momento in cui le proprie aspettative non si realizzano, ad esprimere sentimenti d’odio, rancore e gelosia. Riuscite a comprendere l’importanza di questa “ruota”? Fate in modo che funzioni correttamente! Come mi piace spesso asserire, non prendete per vero ciò che state leggendo così, senza cognizione di causa… ma sperimentatelo sulla vostra pelle, fate esperienza di ciò che il vostro corpo vi grida, perché è di grida, a volte, che si tratta… prendetevi cura della vostra Energia, è grazie ad essa che sopravviviamo e… respirate! Respirate a fondo, respirate forte! L’aria è Vita, permettetele di fluire liberamente dentro di voi! E gioite, ridete, ringraziate e…
Ma… questa è un’ altra storia! ;)
A presto!
Zenzerina
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