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Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più responsabile del reame?

  • zenzerando
  • 18 mag 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

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Dunque dunque, quante volte, nel corso della vostra Esistenza, avete sentito la frase: “la Vita è come uno specchio, sorride se le sorridi”? Bene! Ve la ripeto anch’io per l’ennesima volta! Ma, stavolta, voglio dare a questa frase un senso in più. Parliamo di specchi, non quelli che siamo abituati ad utilizzare per riflettere la nostra immagine esteriore visivamente, ma quelli che riflettono, immancabilmente, la nostra immagine interiore. Come in che senso?! Non vi è mai capitato di trovarvi di fronte a qualcuno e di provare un senso di irrefrenabile irritazione? Non vi siete mai trovati a provare fastidio per un atteggiamento, un’azione, una frase detta così, apparentemente senza motivo? Sappiate che tutto ciò che vi è capitato di provare è perfettamente normale… ma non è da imputare all’altra persona che, al contrario, va ringraziata sentitamente.


E già. Siamo parte del Tutto, non è vero? Siamo fatti della stessa Energia, dico bene? E allora, sappiate, che tutto ciò che ci troviamo a vivere è il riflesso di noi stessi. Certo, quando viviamo delle situazioni piacevoli, quando incontriamo persone la cui energia risuona con la nostra su alte frequenze, va tutto liscio, interagiamo, siamo grati per quell’incontro, ci affezioniamo, ridiamo insieme a quella persona, ce ne innamoriamo, magari e va tutto per il meglio, ci sentiamo bene e pieni di fiducia. Quando incontriamo qualcuno che ci dà sui nervi, però? Come ci comportiamo allora? Stiamo male, ci accorgiamo che le nostre frequenze energetiche non sono compatibili con l’altro, ne soffriamo, palesiamo situazioni di dolore o rabbia per le quali, da buoni esseri logicorazionalscettici, accusiamo l’altro senza alcun tipo di ritegno, non comprendendo che, invece, siamo noi stessi a manifestare quel tipo di dolore, quel tipo di rabbia, quel tipo di nervosismo.


I due risvolti della medaglia, l’uno più piacevole, che ci porta a “corteggiare” l’altro, a fare per lui delle cose belle, cose che sappiamo faranno stare bene l’altra persona, lo amiamo e, per tanto, vogliamo il suo bene. Questo, miei cari, si traduce con l’Amore verso noi stessi. Amando il prossimo, riversiamo Amore su noi stessi, essendo l’altro, parte di noi, che in quel momento sta riflettendo un sentimento d’amore che noi stessi ci portiamo dentro senza neppure ricordarcene la ragione. Finchè sono questi i sentimenti, tutti zitti! Nessuno che si lamenti, giustamente, se di “lamento” è corretto parlare. È quando facciamo i conti con il dolore, con la gelosia, con la rabbia che non perdiamo tempo e via, subito a dare addosso al primo capro espiatorio che ci capita a tiro. E, maltrattando il prossimo, non facciamo che maltrattare noi stessi o, peggio, il nostro fanciullo interiore. Sappiatelo, in questo modo non si fa altro che aggirare malamente l’ostacolo perché, come è ormai chiaro, siamo sempre noi a manifestare queste sensazioni negative. Responsabilità, questa sconosciuta…


Anche queste sono dentro di noi, di certo per il 90% di esse non concepivamo neanche la possibilità di possederle, non ricordiamo da dove derivino né perché ma, statene certi, se le state manifestando, sono parte di voi e, colui o colei che ve li sta mostrando è lo specchio attraverso il quale potete guardare per risolvere e guarire, finalmente, queste memorie. Se, al contrario, la nostra testona dura dovesse perseverare nell’elusione del “problema”, la Vita, che è sempre in grado, ve lo ricordo, di prendersi cura di noi, ahilei avrà bisogno di ripresentarvi la medesima situazione, quasi sicuramente con altri soggetti, finchè non avrete imparato la lezione e potrete andare avanti ripulendo la vostra Anima. Tutto questo, avrete inteso, tutto volto all’Evoluzione personale di ognuno di noi che non può avvenire se prima non risolviamo tutti i conti in sospeso, in primis, verso noi stessi. Il primo passo per uscire da questi schemi? Ringraziare. Innanzitutto la Vita, che ci ha posto di fronte la situazione e, successivamente, colui/colei o quella stessa situazione che stiamo riflettendo.


Step successivo, accettazione. Vedere la situazione e accettarla per quella che è; trasforma le basse energie in qualcosa di più elevato e la presa di coscienza della lezione che stiamo apprendendo farà in modo che tutte le ombre, le memorie negative e le credenze limitanti alle quali abbiamo permesso di trasportarci in una condizione di dolore, fastidio, disagio possano essere sanate. Vi ricorda nulla MI DISPIACE, PERDONAMI, GRAZIE, TI AMO? Bingoooooo! Ecco un modo meravigliosamente efficace per ripulire la nostra Anima dalle “scorie” del passato. Fate caso, da ora in poi, a quello che manifestate intorno a voi… e, per l’Amor del Cielo, assumetevene la totale responsabilità. E perdonatevi. E ringraziate. Sarete testimoni di una magia, la magia della guarigione interiore.

Ma questa, è un’altra storia.

A presto ;)

Zenzerina

 
 
 

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