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We love bio!

  • zenzerando
  • 29 mag 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

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Sicuramente tutti ci siamo accorti dell'attenzione e del successo che stanno ottenendo i cibi biologici negli ultimi anni e, forse, non tutti sanno che l'Italia è il terzo produttore mondiale di prodotti biologici, con il 5% della superficie agricola dedicata a questo tipo di coltura. Ma sappiamo realmente di cosa parliamo? Possiamo davvero fidarci della scritta "bio" sulle etichette dei prodotti che consumiamo?


L'agricoltura biologica nacque alla fine del 1800 grazie all'affermarsi di una tendenza ideolgica a favore di una produzione più attenta alla qualità del prodotto in termini di genuinità e alla tutela dell'ambiente, promuovendo un processo di riavvicinamento alla natura e di conseguenza alla naturalità dei cibi che mangiamo. Essa utilizza esclusivamente concimi naturali e la fertilità del suolo viene garantita dall'applicazione di tecniche come quelle della rotazione agricola e del sovescio.

Citando la Federazione Internazionale dei Movimenti per l'Agricoltura Biologica:


"Questi sistemi (ndr i sistemi biologici) hanno come base della capacità produttiva la fertilità intrinseca del suolo e, nel rispetto della natura, delle piante, degli animali e del paesaggio, ottimizzano tutti questi fattori interdipendenti. L'agricoltura biologica riduce drasticamente l'impiego di input esterni attraverso l'esclusione di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici di sintesi. Al contrario, utilizza la forza delle leggi naturali per aumentare le rese e la resistenza alle malattie".


Il non biologico non prende in considerazione né l'aspetto naturale né l'aspetto sociale. Il famoso detto "Siamo quel che mangiamo" non poteva venirmi così efficacemente in aiuto come in questo caso, perchè se è vero quanto appena affermato mangiando prodotti non biologici consapevolmente accettiamo di nutrirci anche di prodotti chimici e fitofarmaci, sostanze nocive per il nostro organismo.


L'acquisto di cibi biologici richiede un'attenzione particolare perchè anche in questo ambito esiste del marcio. Molti produttori appongono la dicitura "biologico" anche se i loro prodotti non lo sono. Nel 2013 nelle province di Cremona, Brescia e Pesaro il corpo della guardia di finanza sequestrò merci per un valore totale di 600,000 euro, che venivano commercializzate non solo come biologici ma contenevano addirittura dormequat, un pesticida altamente tossico, che rende la merce invendibile. Un grande giro d'affari volto a truffare i clienti e a ottenere i finanziamenti europei concessi a chi pratica agricoltura biologica.

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Allora come fare per riconoscere i prodotti biologici? Per prima cosa va osservato l'aspetto esteriore, perchè non essendo soggetti a trattamenti chimici i cibi dovrebbero apparire meno lucidi e di forma irregolare, ma soprattutto bisogna consulltare bene le etichette dei generi alimentari! L'unione Europea al fine di preservare il consumatore da frodi in campo alimentare ha introdotto la certificazione specifica per gli alimenti BIO, apponendo sui prodotti biologici certificati un logo rappresentato da una foglia su sfondo verde.


Certo, i prodotti biologici sono più costosi dei prodotti normali ma questo è giustifato dai raccolti più scarsi e per la maggiore velocità con cui i prodotti vanno a male rispetto a quelli trattati chimicamente.


Ma a mio avviso qualche euro in più è un buon compromesso per un'alimentazione più sana.

 
 
 

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